Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La sorte

247808
Federico De Roberto 32 occorrenze
  • 1887
  • Niccolò Giannotta editore
  • Catania
  • Verismo
  • UNICT
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La sorte

salutava i nuovi venuti, il marchese Sanfilippo e il Padre Agatino, che si disponevano intorno, la principessa pareva sulle spine, accumulava sviste su

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Immediatamente, come il prefetto non fece nessuna difficoltà, cominciarono i preparativi. La giunta compilava il programma, faceva ripulire da capo a

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gran fascio di bandierine sotto l'ascella, andava parando il paese; Peppe Duro e i suoi uomini lavoravano in piazza a rizzare i pali dei fuochi

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Alla luce del giorno i guasti prodotti nella casa della principessa apparivano da ogni parte. Sui divani, sulle poltrone, il grasso delle capellature

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buttarlo fuori, se non fosse stato il sindaco. - Siete impazzito?.. Se vi sentono i vicini!.. - Volete star zitto, si o no? - Non se ne parli più

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Salvatore Terlizzi aveva il salone verso Porta di Ferro, un po' fuori mano; ma la casa gli apparteneva e la clientela era già formata, perchè i

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grossi tappeti sotto i piedi, con tante galanterie e tante ricchezze!.. Già, quando s'era trovato nel giardino, dinanzi alla signora, egli non aveva

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vincere mai!... Prima di tutto, perchè non sai giuocare... La principessa alzava le spalle, ridendo. - Insegnami tu! - Secondo, perchè i tuoi compagni

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profumeria. E poi ci vogliono cento altri articoli; i colletti, i polsini, i bottoni, un po' di marocchineria; se dobbiamo far le cose per bene!.. Salvatore

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Salvatore, intanto, vedeva Fanny rare volte; la principessa non le dava molti permessi d'uscire, ed a palazzo egli non poteva andare tutti i giorni

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avrebbe avuto voglia di strapparsi i capelli, non soltanto per il danno, ma anche perchè aveva a malaugurio di lasciar la casa dov'erano morti i suoi

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dice sì e quando no. Come Nardo intese quel discorso, mentre stava tagliando i capelli a un signore, per miracolo non gli cavò un occhio, col braccio che

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Salvatore aveva più debiti che capelli in testa e il padrone della bottega minacciava di vendergli i mobili: - Non si può più stare in città! - si

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vedrò lo stesso... Allora si sentivano i ceffoni della signora Giacomina, e gli scoppii di pianto della ragazza. Se la sorella Angiolina si interponeva

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figliuolo della baronessa? - chiese alla pettinatrice. - Ah! quello è al Convitto Nazionale, dove vanno i figli dei primi signori, e si paga salato! La

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che gli attaccasse i bottoni, voleva accasarsi, e non gl'importava con quale delle due sorelle. - Questi son dolci che tu non assaggerai! - diceva

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Intanto i suoi guai crescevano, egli ricorreva al prestito, cercava di rubare a sua moglie, metteva tutto quello che aveva al lotto, ma Vincenzina

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cocchiere, gli portava via la paglia da rivendersi alla fiera del lunedì. Ma i vicini parlavano a quel modo perchè l'invidia li rodeva vivi, e non

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Tornata in città, la principessa trovava che la villeggiatura le era costata un po' cara. Allora rinnovava i propositi di mutar vita, di non giuocar

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alla Madonna, perchè aveva un cuor nero e prevedeva qualche disgrazia. I debiti che don Antonino faceva con la speranza dell'eredità sarebbero stati

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se la prendeva più spesso con la figliuola, quasi per farle scontare tutti i vezzi e le carezze fattele prima. La ragazza, che era stata allevata

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delle ferrovie che tappezzava i muri del piccolo vestibolo, insieme coi cartelloni della Navigazione generale e delle macchine Singer, chiese: - Non c'è

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combinazione di terni e di cinquine. Come padre Agatino ebbe trovati i suoi numeri lei vi mise dieci lire e cominciò a star meglio. Infine, l'Arenaccia era

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aver giuocato, bisogna bene che io restituisca i denari a chi me li ha prestati. - A chi? - Alla tasca! La principessa cominciava a irritarsi sordamente

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Ora, come i nodi si aggruppavano sempre più intorno al pettine, la casa Roccasciano era molto meno affollata di prima. La principessa andava peggio

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la migliore gioventù di Rocca Sant'Alfio aveva dovuto marciare e i berretti a quel modo glie li passava il governo. La domenica, mentre suonava la

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silenzio della campagna, mentre la tramontana correva per la pianura increspando i seminati che cominciavano a biancheggiare, egli rideva ancora

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trovare il verso d'infilarsi i calzoni, restò con una gamba dentro e l'altra fuori. - Come, come? Che è successo? Che v'hanno fatto? - Vi dico che hanno

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fattore e gli uomini si tenevano i fianchi, in fondo all'andito. Solo Anna Laferra, che era in piedi, appoggiata al collo del pozzo, restò ad un tratto

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la sera, e i fattori si lagnavano della sua scioperaggine. Invece di portar denaro alla mamma, ora gliene chiedeva, ogni momento. - Questo è l'aiuto

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attenzione, donna Giovanna non sapeva più darsi pace. - Scellerata! - ripeteva, strappandosi i capelli grigi - Sono stata io, scellerata!.. - Era meglio se

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anni: tanto di soprassoldo, tanto di mancie, e i generi in natura che gli avanzavano: lo spago, i chiodi, il petrolio, la cera..... - Viva la festa

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